Percorsi di preparazione al Matrimonio 2019 Copia

Cari fidanzati e promessi sposi,

“il tempo del fidanzamento non è soltanto un momento di passaggio e di preparazione a un futuro: è un tempo in se stesso importante, tempo di crescita, di responsabilità e di grazia” (Dir. Past. Familiare, 41).

Per coloro che desiderano approfondirlo in vista del Sacramento del Matrimonio, pubblichiamo di seguito l’elenco dei percorsi attivati nei vicariati e parrocchie della nostra Diocesi.

Ci teniamo a precisare che la persona di riferimento è il parroco, il quale potrà darvi le informazioni e i consigli di cui avete bisogno in modo puntuale e chiaro.

Buon cammino!

DI SEGUITO L’ELENCO SUDDIVISO PER VICARIATO:  le date appena disponibili verranno pubblicate.

Città di Pistoia e Suburbio:

DOVE CHI QUANDO
Parrocchia di San Rocco Don Piero Sabatini –  333 302 2235 Dal 10 Gennaio, il Giovedì ore 21
Parrocchia di San Benedetto Don Timoteo – 0573 20275 Domenica 20 Gennaio, ore 11:30
Parrocchia di San Paolo Coniugi Vannucci – 328 619 5954 Dal 21 Febbraio, il Giovedì ore 21 programma
Parrocchia di Santa Maria Immacolata Don Paolo Palazzi – 339 873 0546 Lunedì 13 Maggio, ore 21
Parrocchia di San Francesco Tel. 0573 368096 Venerdì 20 Settembre, ore 21

 

Vicariato di Quarrata:

DOVE CHI QUANDO
Parrocchia di Vignole Don Alessandro Marini – 366 205 6554  Febbraio, la Domenica ore 18
Parrocchia di Casalguidi Don Alessio Tavanti – 3315701226 Fine Gennaio

 

Vicariato del Bottegone:

DOVE CHI QUANDO
Parrocchia di Masiano.  don Fulvio Baldi – 0573 380293

 

Vicariato del Montalbano Occidentale:

DOVE CHI QUANDO
Parrocchia di Lamporecchio Don Andrea Mati – 0573 82079 Da Ottobre
Parrocchia di Vinci Don Andrea Mati – 0573 82079 Da Maggio

Vicariato della Montagna:

DOVE CHI QUANDO
Sala Parrocchiale di San Marcello Don Cipriano Farcas – 0573 63017

Vicariato del Vincio:

DOVE CHI QUANDO
Nel Vicariato don Deo Gratias Kayumba – 0573 570026

Vicariato di Carmignano-Poggio a Caiano:

DOVE CHI QUANDO
Parrocchia di Bonistallo Per info: 055 877339. Dal 9 Gennaio, il Mercoledì
Parrocchia di Seano Don Ernesto Moro – 055 8706439 Dall’11 Gennaio, il Venerdì sera
Parrocchia di Poggio a Caiano Don Fiorenzo Battistini – 055 877017 Dal 12 Marzo, il martedì

Vicariato di Montale, Agliana e Montemurlo:

DOVE CHI QUANDO
Parrocchia di Montale Per info: 0573 55116
Parrocchia di San Piero a Agliana Per info: 0574 718049
Parrocchia di Fornacelle (Montemurlo) Per info: 0574 683706
Parrocchia del Sacro Cuore (Montemurlo), Per info: 0574 798023
Parrocchia di San Niccolò a Agliana Per info: 0574 718114

Vicariato Ombrone Limentra:

DOVE INFO
Parrochia di Gello 0573 400001
Parrocchia di Cireglio e Campiglio 0573 39032
Parrocchia di Valdibrana 0573 892302
Parrocchia di Treppio 0573 890085



In arrivo il secondo Confirmed day

Il 26 gennaio in San Bartolomeo il vescovo incontra i cresimati di quest’ultimo anno: sarà un momento di festa, di allegria e di scoperta. Un invito a partecipare, per un appuntamento da non perdere.

Ancora una volta festeggiamo la vita con la “V” maiuscola, quella che irrompe nei ragazzi e nelle ragazze che hanno da poco ricevuto la cresima nella nostra diocesi; nell’allegria di un incontro tra amici porterà a scoprire un tesoro. Anche quest’anno, infatti, torna W la Wita! – Confirmed Day; la seconda giornata di incontro e preghiera per i cresimati.

Ognuno uscirà dalla chiesa di San Bartolomeo con un dono grande, con una perla preziosa che avrà scovato, nascosta e poi acquistata per poterla sempre avere perché ormai parte di se. Ma non vogliamo svelarvi quello che accadrà, vogliamo invitarvi a stare insieme vincendo la pigrizia e la svogliatezza, perché non possiamo stare né fermi né zitti, vogliamo inondarvi di gioia, ma solo se verrete e così vedrete e vivrete nella pienezza l’inizio di un cammino lungo una vita.

Una vita che vogliamo giocarci con tutti voi, sì proprio con tutti, perché un percorso, un incontro, se condivisi arricchiscono, moltiplicano la gioia e condividono l’entusiasmo.

Non mancare, vieni con il tuo gruppo, vieni a fare gruppo, vieni a San Bartolomeo il 26 gennaio ore 15.30: ti aspettiamo!

Emanuela Ciottoli

 

PASTORALE GIOVANILE

Ripartire dalla giornata dei Cresimati

Dopo il Confirmed Day il cammino per i giovanissimi continua! L’ufficio diocesano per la pastorale giovanile invita infatti i responsabili dei gruppi di dopocresima lunedì 10 febbraio alle ore 21 in Seminario. L’incontro sarà un’occasione di conoscenza reciproca e la prima tappa per preparare insieme la giornata dei giovanissimi, in programma per domenica 7 giugno. Ricordiamo che nel mese di Febbraio l’appuntamento di adorazione eucaristica e ascolto della parola di Dio in Santa Chiara è sostituita dalla “messa giovani e luce nella notte” che sarà celebrata presso la chiesa di San Filippo sabato 15 febbraio alle ore 21.00.




La Domenica della Parola di Dio

Una giornata da celebrare “una volta per tutto l’anno” dedicata alla Sacra Scrittura

«Stabilisco, pertanto, che la III Domenica del Tempo Ordinario, sia dedicata alla celebrazione, riflessione divulgazione della Parola di Dio». Con queste parole Papa Francesco ha istituito una giornata  annuale dedicata alla Parola di Dio che celebreremo domenica 26 Gennaio. In questa occasione tutte le realtà ecclesiali sono chiamate a evidenziare l’importanza della Parola di Dio che, come ricorda il Papa, «rivela il senso del mistero pasquale», tiene viva l’identità cristiana ed ecclesiale, aiuta a decifrare l’azione di Dio nella chiesa e nel mondo; produce unità tra le chiese e nella chiesa; aiuta a capire il senso degli eventi; fa conoscere Cristo; genera la fede; rende possibile «il riconoscimento tra le persone che si appartengono» nella Chiesa.

Ma perché dedicare una giornata alla Parola di Dio?  Evidentemente perché nella vita dei singoli credenti come in quella delle comunità cristiane la Parola di Dio non è ancora sufficientemente conosciuta, pregata, praticata.

Rimettere al centro della vita spirituale ed ecclesiale la Parola di Dio significa ricordare che il primato nella vita di fede spetta a Dio. Dio ci parla! È Lui che prende l’iniziativa. Eppure questa consapevolezza, pur ben attestata nella liturgia come nel magistero, non è sufficientemente presente nella vita dei cristiani.

Se non c’è coscienza che Dio ci parla la fede rischia di diventare ripetizione di formule, celebrazione di qualche cerimonia, affermazione di qualche valore, ma non è un’esperienza spirituale. E se non la fede non è Spirito, non è vita, non avrà la forza per cambiare noi e il mondo. Riconoscere la voce di Dio ha a che fare con tutti quegli atteggiamenti umani che permettono l’ascolto, il dialogo, la relazione. In questo le sacre Scritture svolgono un ruolo fondamentale: esse ci fanno conoscere chi era e cosa diceva Cristo, che spesso non è quello che noi pensiamo di Lui. Quanti cristiani hanno letto un vangelo dall’inizio alla fine? Ma non è solo un problema di conoscenza, perché si tratta di imparare a riconoscere nelle sacre Scritture la voce di Dio, il messaggio che illumina la nostra vita, che ci indica la strada, che aiuta a diventare giusti e capaci di amare.

È questo che avviene quando si annuncia, si prega e si medita la Parola di Dio nelle sacre Scritture. Questo compito di mediazione è uno dei ruoli fondamentali della Chiesa e uno degli aspetti della nuova evangelizzazione su cui oggi si deve maggiormente riflettere anche in vista del prossimo Sinodo diocesano che celebreremo nel 2021.

Quando viene annunciata la Parola non c’è esperienza più sconvolgente e feconda di accorgersi che in quella Parola si parla di noi; e allora, come a Natanaele, come alla Samaritana, come ai discepoli di Emmaus, si aprono gli occhi, si dilata il cuore nella gioia, ci si apre alla speranza e all’amore di Dio, si diventa testimoni di Lui.

Ben venga la giornata della Parola di Dio che il Papa ci invita a celebrare non una volta all’anno, ma «una volta per tutto l’anno». E per far questo ci suggerisce concretamente di intronizzare la Parola di Dio nella celebrazione domenicale, di regalare una bibbia o un vangelo ai fedeli, di curare sempre l’omelia e la predicazione della Parola, di introdurre alla lectio divina. Sono suggerimenti che dobbiamo recepire perché, come ci ricorda il Papa citando san Efrem il Siro,  Dio «ha nascosto nella sua parola tutti i tesori, perché ciascuno di noi trovi una ricchezza in ciò che contempla».

don Cristiano D’Angelo




Ci ha lasciati don Valerio Mazzola

Il sacerdote, per 25 anni parroco di Villa di Baggio, aveva da mesi lasciato il servizio pastorale per una grave malattia.

Don Valerio ci ha lasciati. Era nato il 3 settembre 1942 a Salgareda in provincia di Treviso. La sua vita, segnata da una profonda inquietudine spirituale, lo ho portato giovanissimo nell’ordine dei Carmelitani Scalzi, dove è rimasto fino al diaconato. Uscito dall’ordine volle lavorare come operaio ad Ivrea. Chiese egli stesso la dispensa dallo stato clericale per dedicarsi al mondo del lavoro. Poi, nel 1970 giunse in Toscana per un’esperienza eremitica a Campiglione. Dopo tre anni si trasferì in una casa famiglia per disabili di Firenze, dove ha abitato fino al 1976. In quell’anno, in occasione di un tempo di ritiro in Casentino sentì rifiorire la propria vocazione sacerdotale. Giunto a Pistoia su invito di mons. Scatizzi chiese e ottenne di essere reintegrato nel clero.

A Pistoia è stato ordinato sacerdote nel 1994, anno in cui ha iniziato a svolgere il ministero sacerdotale a Villa di Baggio. Qui, nel cimitero del paese, secondo il desiderio dei suoi parrocchiani, a lui molto affezionati, don Valerio sarà sepolto.

Le esequie, presiedute dal vescovo Tardelli, saranno celebrate venerdì 10 gennaio alle ore 15 presso la chiesa di Villa di Baggio.

Ci piace ricordarlo con il versetto di un salmo a lui molto caro: «Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre» (sal 52,10). «Credo che il valore della della propria vita – scriveva in una recente intervista per i suoi 25 anni di sacerdozio- consista proprio nel sapersi abbandonare a questa fedeltà che non viene mai meno».

In ricordo di don Valerio

Don Valerio o meglio Valerio, come tanti di noi lo hanno sempre chiamato, è stato un parroco molto semplice e umile, ma al tempo stesso colto e sapiente, rispettoso di quelle che sono le regole della Chiesa. Amava molto passeggiare in particolare nelle ore serali o notturne per ammirare o meglio “gustare” i paesaggi, i tramonti, la volta celeste e le montagne; per questo ha tanto apprezzato il nostro piccolo paese fra i monti pistoiesi, la sua amata Villa di Baggio. Don Valerio è sempre stato vicino a tutti con la preghiera; emotivamente sentiva molto le celebrazioni liturgiche e le celebrava nel migliore dei modi. Era una persona per niente venale rispetto alle dicerie che l’hanno ferito. Nel mese dedicato ogni anno alle missioni provvedeva lui stesso con i suoi proventi a inviare tante offerte. Per chi gli è stato vicino e l’ha conosciuto è stato un bravo “prete” di campagna e una persona da cui poter imparare molte sfaccettature della vita. Ciao Valerio.

Alessandra Scartabelli

Don Paul Devreux ricorda l’amico Valerio

Tu e Valerio siete stati ordinati insieme, cosa ti ricordi di quel momento?

Per me è stato bello sentire subito un grande senso di comunione.

Cosa ti piace ricordare di Don Valerio?

Mi è sempre piaciuto la sua semplicità.

Quali aspetti gli stavano particolarmente a cuore nella sua opera pastorale?

Era un sacerdote contento di ciò che faceva, pieno di entusiasmo.

Come ha affrontato la sua malattia?

L’ha affrontata con cosi tanta serenità che non mi sono accorto che stava morendo, come fu Don Casimiro, qualche anno fa. L’ho rivisto alle cappelle dell’ospedale, vestito a festa, e per la prima volta l’ho visto con le scarpe nuove, che i parrocchiani gli hanno comprato per l’occasione, segno di affetto. Certamente sta pregando per noi più di quanto noi preghiamo per lui.  Buon viaggio caro Valerio e goditi il meritato riposo.

D.R.




Le Benedettine di Pistoia donano il monastero alla Diocesi

Nell’ambito del progetto che ha portato Scholas Occurrentes a Pistoia, le monache Benedettine hanno annunciato la donazione del monastero di Santa Maria degli Angeli alla diocesi di Pistoia: «Perché questo possa essere sempre un luogo dello spirito e possa continuare ad accogliere tutti i giovani e meno giovani».

«Nel Vangelo – scrivono le monache – , Gesù ci invita a seguirlo sulla strada che conduce al dono totale di sé e noi monache abbiamo colto questo invito sul serio.  Ecco allora quel che stiamo vivendo in questo Natale, tempo di grande Grazia. Siamo rimaste in quattro monache, tutte anziane (giovanissime nel cuore!) in un monastero troppo grande per noi. Papa Francesco ci ha chiesto di tramandare ai giovani tutti i nostri tesori (quel che si è e quel che si ha), si è tanto raccomandato di mantenere vivo e aperto il dialogo intergenerazionale. Quello è stato sempre un nostro profondo desiderio e lo abbiamo anche concretizzato aprendo il cuore e le porte del Monastero a Scholas Occurrentes.  In questo Santo Natale (tradizione vuole sia il tempo dei migliori regali!), come madri piene d’amore, che vogliono offrire ai figli tutto quel che hanno ricevuto gratuitamente dall’Amore del Padre,  facciamo dono del nostro Monastero alla Diocesi perché questo possa essere sempre un luogo dello spirito e possa continuare ad accogliere tutti i giovani e meno giovani che vorranno attingere a questa fonte benedetta che zampilla acqua viva al centro della città.

E con cuore sempre aperto, noi monache continueremo a vivere raccolte con Gesù nella nostra “clausurina” (preparata con ogni cura nel primo piano del Monastero), adorando, pregando, ascoltando, contemplando, perseverando, accogliendo, condividendo, tutto e tutti per amore, con amore, nell’Amore di Gesù, nostro unico amore. Con un “sì” eterno, come ci insegna Maria. Questo è il nostro buon Natale, perché con Gesù sempre nasce e rinasce la gioia».

26/12/2019




Fratel Antonio: dal perdono al sacerdozio

La storia di Fratel Antonio, che sarà ordinato sacerdote il prossimo 6 gennaio. Il racconto di una vita trasformata dal sacramento della riconciliazione.

Bologna, agosto del 2000. Un giovane musicista vaga per la città semideserta in cerca di un prete per confessarsi. Già, confessarsi. Quel sacramento che oggi pare anacronistico, irrituale; quasi sconveniente raccontare le proprie malefatte a uno sconosciuto. E invece Antonio ha bisogno di confessarsi, di liberarsi.
Pochi giorni prima ha avuto un terribile incidente da cui è uscito illeso. Un incidente che poteva stroncare una vita che sembrava destinata a grandi cose. Per il mondo. C’è una chiamata: unica, forte, improcrastinabile che gli risuona dentro. E mentre ascolta quella voce, sempre più forte, incontra, in quel giorno d’agosto, un frate domenicano in una chiesa vuota. Un signor nessuno. Che però lo ascolta «per un tempo lunghissimo, per una confessione molto complessa, una confessione liberante». Soltanto dopo Fratel Antonio scoprì che quel signor nessuno era fra Michele Casali, il frate degli artisti, giornalista, teologo e confessore di molti cantautori bolognesi. Insomma un pezzo da novanta che quel giorno d’estate accoglie la resurrezione di Antonio.

Antonio Sorrentino, nato il 18 giugno del 1972 a Bentivoglio (Bologna), ha un passato da artista poliedrico, con un curriculum di tutto rispetto, ricco di esperienze in vari ambiti e di tante collaborazioni. All’età di 16 anni vince addirittura un concorso nazionale di poesia indetto dalla casa editrice Cultura 2000. Nel 1998, dopo aver conseguito la laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti a Bologna, inizia la sua attività pittorica (che lo vedrà realizzare numerose mostre collettive e personali, realizzazioni grafiche per dischi, scenografie per locali, ecc.) per poi passare alla musica. In quegli anni Antonio, infatti, musica le sue poesie e fonda la sua prima band di stampo rock blues.

Dopo quella confessione -aveva 28 anni- Antonio fece la cresima e iniziò in parrocchia un cammino di conversione e purificazione (eucaristia quotidiana, volontariato all’Associazione Papa Giovanni XXIII, e poi tra i poveri di P. Marella) che durerà 8 anni. Il suo cammino culminerà con la consacrazione al Signore nella Fraternità Apostolica di Gerusalemme di Pistoia il 3 settembre 2008.

Antonio in una foto giovanile

Il tuo è stato un lungo cammino di conversione. Perché hai deciso di cambiare tutto?

«Al culmine del mio successo ho visto tutto come spazzatura. Ho detto no al mondo. Molti oggi aspettano sempre il momento giusto per dire sì. Tutti programmiamo tutto, aspettiamo il momento giusto per far succedere le cose, per imbarcarsi in nuove avventure. Finisco questa cosa e parto. In realtà, quando si scopre qualcosa di veramente grande non ci possono essere compromessi e si lascia tutto quello che si è costruito nella vita. A me è successo così, mi sono fidato del Signore e ho seguito la direzione che lui aveva tracciato per me».

Come ti senti in questo momento?

Riguardando la vita spirituale di questi anni ho potuto scorgere dei piccoli segni interiori e esteriori, come se il Signore mi avesse guidato in questo percorso: si sono aperte tante porte, superate tante difficoltà insormontabili. Nel rivedere questi tratti di cammino, riconosco l’emozione nella fiducia nella “voce” che mi guidava e mi guida.

Come si fa a trovare Dio?

Io non ho cercato Dio direttamente, ho cercato una porta aperta. Cercavo la vita e la verità, ma durante il cammino mi si è rivelato il Signore. Lui ha approfittato di quello spiraglio lasciato aperto per farsi scoprire da me.

A partire dalla tua esperienza ti senti di proporre un messaggio?

I messaggi che vorrei dare sono due: uno è rivolto ai giovani ed è questo: lasciate un piccolo spiraglio aperto a Dio nella vostra vita, anche se non credete; cercate di rimanere sempre alla ricerca del trascendente, non perdete mai di vista la vita spirituale, non cadete nell’inganno che la nostra vita sia soltanto materiale.
L’altro è un messaggio rivolto alle mamme. I miracoli, le resurrezioni… accadono per davvero; c’è chi vede perso il proprio figlio, ma se una madre prega e crede nell’opera del Signore una conversione può sempre avvenire!

Sarai ordinato sacerdote dal nostro vescovo Fausto nella chiesa di San Bartolomeo il 6 gennaio prossimo. Perché lì e non in cattedrale?

Mi sento a casa nel monastero di San Bartolomeo; qui infatti ha sede la mia fraternità, ora è la mia chiesa, è un ulteriore dono del cielo.

Quale sarà il tuo compito all’interno della fraternità?

La vita sacerdotale e il priorato sono già due attività molto delicate. Mi piacerebbe dedicare gran parte del mio tempo alla confessione. La confessione è stato uno dei momenti più belli della mia conversione, fa parte infatti del mio bagaglio di felicità.
La confessione è molto importante; è il segno della misericordia di Dio, un canale dell’amore di Dio. Molte persone si avvicinano alla chiesa perché hanno bisogno di aiuti materiali. Nella confessione si accolgono anche sfoghi di ogni genere. Attraverso la confessione e la direzione spirituale si può spostare la visione materiale, risolvere un problema concreto… con la confessione si fa riscoprire il vero volto di Dio, che tanti non conoscono. La confessione è un momento intimo, particolare, dove forse il cuore è più aperto e sensibile.

Daniela Raspollini

Sacerdote per l’Epifania

Fratel Antonio Sorrentino è attualmente priore della Fraternità Apostolica di Gerusalemme di Pistoia. La fraternità ha sede presso i locali della parrocchia di San Bartolomeo, antico monastero benedettino nel cuore della città. I monaci di Gerusalemme prestano servizio presso la chiesa di San Bartolomeo, la chiesa di San Paolo Apostolo e la Basilica della Madonna dell’Umiltà, dove abitano le sorelle della fraternità. Con Fratel Antonio la fraternità si arricchisce di un altro sacerdote accanto da Giordano Favillini.
L’ordinazione sacerdotale, presieduta dal vescovo Tardelli sarà celebrata alle ore 17 lunedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania del Signore presso la chiesa di San Bartolomeo.




Tre inviti per il Rinnovamento

Il vescovo incontra i pastorali di servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo

Per il Rinnovamento nello Spirito Santo, come del resto per ogni movimento e aggregazione laicale, l’incontro con il proprio vescovo è sempre un’esperienza speciale, ricca e feconda, da ricevere come una grazia che viene direttamente da Dio.
Abbiamo quindi accolto con profonda gratitudine l’invito per un incontro, rivolto dal nostro vescovo, mons. Fausto Tardelli, ai Pastorali di servizio che sono stati eletti, negli scorsi mesi di ottobre e novembre, per guidare durante il prossimo quadriennio i gruppi del RnS presenti nella diocesi di Pistoia.

L’incontro si è svolto nella serata di mercoledì 11 dicembre, nella sala presbiterale del Seminario vescovile di Pistoia, ed ha visto la partecipazione dei Pastorali di servizio neoeletti, dei Referenti diocesani dell’ambito “Famiglia” e dell’ambito “Giovani”, del Comitato diocesano di servizio e del Direttore regionale, Lorenzo Carradori, tutti facenti parte del Rinnovamento nello Spirito Santo della diocesi di Pistoia.

Dopo un momento di preghiera di lode, con l’invocazione dello Spirito Santo, ogni Pastorale di servizio ha presentato il proprio gruppo, descrivendo brevemente gli aspetti particolari dell’esperienza vissuta nel contesto ecclesiale in cui è chiamato ad operare. In tutti gli interventi è stato possibile cogliere la disponibilità, manifestata al Vescovo, ad operare attivamente nella comunità, mettendo i propri doni a servizio delle necessità delle parrocchie e della società.
È seguito, quindi, l’intervento di mons. Tardelli, nel quale ci è sembrato di poter cogliere, in modo particolare, tre “inviti”, rivolti a noi e alla realtà di cui facciamo parte.

In primo luogo, l’invito a considerarci, come movimento ecclesiale, una parte importante della Chiesa pistoiese, non un’appendice, ma una delle membra del corpo di Cristo, attraverso i carismi ricevuti dal Signore e offerti umilmente a servizio del bene comune.

In secondo luogo, il sapere che il Rinnovamento, in quanto corrente di grazia, è chiamato a sentirsi continuamente guidato dallo Spirito Santo, diventandone testimone sempre più credibile ed efficace, anche a beneficio della diocesi.

In ultimo, la chiamata a lavorare per l’unità della comunità, facendo la propria parte affinché la diversità dei carismi generi comunione e non divisione, con il desiderio sempre vivo di cogliere nell’altro il riflesso della grazia donata da Dio a tutto il corpo.

Al termine del suo intervento, mons. Tardelli ha impartito la benedizione ai singoli Pastorali di servizio, consegnando loro una copia della Lettera pastorale «…E di me sarete testimoni», per l’anno 2019/2020. Come rappresentanti del RnS della diocesi, abbiamo accolto questo segno confermando la disponibilità del movimento ad operare concretamente ed in comunione con le altre realtà della diocesi, per andare incontro alle «attese di Vangelo» tratteggiate dal Vescovo nella lettera pastorale. Abbiamo anche preso l’impegno di accompagnare, con la preghiera e con quanto ci verrà eventualmente richiesto, la preparazione del prossimo Sinodo diocesano, facendo sì che lo «stile sinodale» divenga sempre più il modo di essere e di operare dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento.

Andrea Mattonelli, Andrea Bonifacio, Giuseppe Tormentoni
Comitato diocesano di servizio del RnS




Una vita a servizio della chiesa

In ricordo del diacono Franco Biancalani

Ci ha lasciati Franco Biancalani, diacono della Chiesa di Pistoia che per molti anni ha svolto il servizio di cerimoniere vescovile con il vescovo Simone Scatizzi e il vescovo Mansueto Bianchi, occupandosi con passione e dedizione della Chiesa Cattedrale. Era stato ordinato diacono l’8 dicembre 1989, ed è tornato alla casa del Padre trent’anni dopo, l’8 dicembre 2019. Le esequie sono state celebrate a San Mauro a Signa e presiedute dal vicario generale monsignor Patrizio Fabbri. Con lui erano presenti diversi sacerdoti della diocesi di Pistoia e il diacono Sauro Gori. «Franco era schietto e capace di gesti semplici, ma carichi di affetto – ha ricordato monsignor Fabbri nell’omelia-. Tanto ha pregato per la chiesa di Pistoia e i suoi presbiteri e diaconi». «Ricordiamo Franco nella sua fedeltà alla chiesa – ha aggiunto – nell’amore e nel servizio alla sua famiglia, perché ha creduto profondamente nella parola del Signore e nella vocazione cristiana dei battezzati, chiamati ha regalare agli altri l’amore che il Signore ci ha dato gratuitamente». Don Roberto Breschi ha poi letto, alla conclusione della celebrazione un saluto di cordoglio e di vicinanza alla famiglia da parte del vescovo Tardelli.

La nipote Sara Covoni ci consegna un ricordo del nonno con cui volentieri lo ricordiamo.

Franco Biancalani è nato a Comeana il 25 maggio 1935. Proveniva da una famiglia umile e molto povera però dignitosa. Era il quarto di sei figli: prima di lui erano nati Renata, Franca ed Ezio; dopo di lui due gemelli morti però, subito dopo la nascita. Ha vissuto con loro fino al 4 settembre 1965 data del matrimonio con Maria Grazia Nannicini che aveva conosciuta presso la ditta dove entrambi lavoravano, una manifattura che produceva accessori borse e cappelli molto nota a Signa. Da questa unione sono nate due figlie: Beatrice e Ilaria.

L’8 dicembre 1989 è stato ordinato diacono dal vescovo di Pistoia Simone Scatizzi. Da allora la sua vita è sempre stata rivolta al servizio della chiesa che ha servito occupandosi, in un primo momento, della parrocchia di Poggio alla Malva. Nonno Franco teneva tanto a quella piccola parrocchia e ai suoi parrocchiani. Era il suo gioiello: gli piaceva suonare l’organo e cantare i canti religiosi, mi portava sempre con lui tutti i sabati pomeriggio quando celebrava la liturgia della Parola. Franco però, è stato anche sacrista della cattedrale di Pistoia e nella contabilità aiutava monsignor Romano Lotti. Amava il suo ruolo, era preciso e attento ad ogni piccolo particolare della Cattedrale che doveva essere perfetta per ogni celebrazione.

Ha onorato tutti i comandamenti della nostra fede. Prestava servizio ai malati, come confratello onorario della Misericordia di san Mauro e andando spesso a Loreto Lourdes anche con l’Unitalsi insieme alla nonna. A san Mauro faceva servizio presso la parrocchia e ha organizzato per 30 anni il carnevale in paese. Aveva sempre una parola buona per tutti e certamente aveva anche le sue idee e i suoi punti di vista. Ha dedicato la sua vita alla chiesa e a noi, la sua famiglia. Per lui era importante che fossimo tutti uniti nel bene e nel male e così è stato. Franco aveva quattro nipoti e da quasi quattro anni era diventato bis nonno di mia figlia. Il nonno ci ha insegnato tanto e ci ha lasciato tanto: il rispetto per la famiglia e la devozione per la chiesa erano i suoi punti fermi.

 




Sicurezza in parrocchia

A seguito del corso di formazione “Le problematiche della Sicurezza per la parrocchia e l’oratorio“, tenutosi in Seminario lunedì 18 novembre u.s. ricordiamo a parroci e operatori pastorali che sono disponibili le slides del corso.

Per informazioni e ricevere le il pdf con le slides contattare: dott. Ing. Edoardo Baroncelli ( edoardo.baroncelli@gmail.com ).




Nuovi orari per le messe del Centro Storico

Con l’inizio dell’Avvento, e il nuovo anno liturgico, cambiano gli orari delle messe del Centro Storico.

Una svolta prevista da tempo che ha razionalizzato anche il numero delle celebrazioni e che si inserisce in un riordinamento generale della vita pastorale del Centro Storico. Da qualche anno, infatti, gli itinerari di preparazione alla comunione e alla cresima, le catechesi prebattesimali e altre iniziative sono coordinate tra le diverse chiese del Centro. Per questa ragione nel marzo scorso, il vescovo di Pistoia ha anche affidato a don Luca Carlesi, arciprete della cattedrale, il ruolo di vicario per il centro storico, «al fine di edificare – affermava mons. Tardelli – una comunità cristiana fortemente unita, sinodale, ministeriale e missionaria, pur nella molteplicità dei luoghi di culto e di aggregazione».

Con i nuovi orari del centro storico avremo «meno Messe, quindi, – precisa don Luca Carlesi – ma più Messa, cioè più partecipazione, più appartenenza alla comunità, più servizio nella stessa celebrazione eucaristica, più comunione, più testimonianza e, quindi, più missione».

I nuovi orari saranno attivi a partire da questo sabato, 30 novembre. È possibile consultarli anche sulla pagina FB della diocesi.