CONSIGLI PER L’ESTATE 2018

La Diocesi di Pistoia in cammino verso il Sinodo

Anche la nostra diocesi partecipa al cammino verso il sinodo dei giovani attraverso due iniziative:

8-10 AGOSTO: Accoglienza dei giovani provenienti da Vicenza e da alcune diocesi toscane

Quella che proponiamo è un’esperienza di volontariato di tre giorni per organizzare l’accoglienza di un gruppo consistente di giovani che, nel cammino verso Roma, faranno tappa a Pistoia. Il 9 agosto accoglieremo i giovani della diocesi di Vicenza e il 10 agosto i giovani di alcune diocesi della Toscana.

11-12 AGOSTO: Incontro nazionale dei giovani con papa Francesco a Roma

Ci troveremo a Roma con tanti giovani provenienti da tutta Italia per partecipare alla veglia al Circo Massimo con Papa Francesco (11 agosto) e alla messa della domenica (12 agosto) in piazza San Pietro. La partenza sarà la mattina di sabato 11 agosto da Pistoia.
Il costo è di 50 Euro ed è comprensivo del kit e dei pasti. È escluso invece il viaggio, il cui costo verrà calcolato in base al numero dei partecipanti.

È possibile partecipare anche ad una sola iniziativa!

Per info e iscrizioni: pastoralegiovanile@diocesipistoia.it; oppure potete contattare suor Claudia 320 3216658.

è sempre tempo di ascolto!

Il servizio di Pastorale Giovanile diocesano intende promuovere un tempo di ascolto dei giovani della nostra diocesi attraverso alcune domande. Le domande, disponibili sul sito diocesano e sulla pagina facebook della pastorale giovanile diocesana sono le seguenti:

1. Le mie paure/le mie attese/ i miei valori

2. Il mio rapporto con la fede è…

3. Se ti dico “Chiesa” cosa ti viene in mente?

4. Quali iniziative e proposte dovrebbe rivolgere ai giovani la nostra chiesa diocesana?

È un’occasione da non perdere per raccontarsi, riflettere sulla spiritualità dei giovani e sulla loro presenza nella Chiesa. È un’opportunità rivolta a tutti per ‘leggere’ le necessità e le difficoltà dei giovani, ma anche per progettare nuovi percorsi e nuovi linguaggi.

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IN ASCOLTO DEI GIOVANI

Don Fulvio Baldi




I NOSTRI FIGLI TRA AGIO E DISAGIO

Venerdì 13 aprile un convegno in Seminario su giovani e dipendenze

Il Centro Famiglia Sant’Anna ha promosso un importante convegno dal titolo: “Agio e Disagio dei nostri figli fra libertà e dipendenza”. L’evento avrà luogo venerdì 13 aprile a partire dalle ore 9.30 presso l’aula Magna del Seminario di Pistoia.

Abbiamo voluto saperne di più incontrando la Presidente del Centro Chiara Geri Romagnani.

Venerdi 13 aprile chi affronterà questa tematica?
I relatori del convegno sono persone impegnate a tutto tondo nella lotta contro le dipendenze. Tra loro don Armando Zappolini, che è il portavoce nazionale dell’associazione “Mettiamoci in gioco” oltre ad essere impegnato in molteplici attività benefiche ed essere il presidente nazionale del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza; il dottor Luca Gorrone, funzionario della Polizia di Stato, il quale tratta in prima linea i problemi delle dipendenze; l’Avvocato Lorenzo Pratesi che fa parte dell’Associazione Civile per i diritti della Famiglia ed il dottor Sergio Teglia che è psicologo psicoterapeuta, responsabile della scuola per genitori ASL 3, operatore del Centro Famiglia Sant’Anna.

Qual è il programma della giornata?
I relatori, secondo il suddetto ordine, affronteranno le problematiche legate alle dipendenze, in particolar modo la ludopatia, all’interno della famiglia.

Come è nata l’idea di promuovere un convegno dedicato all’adolescenza contrassegnata da agio e disagio?
Il Centro Famiglia ha promosso questo convegno sulla scia del progetto “Società e Cittadino” che è stato portato avanti all’interno delle scuole. Nel nostro caso affrontando la problematica all’interno della famiglia, per la quale speriamo di evidenziare possibili interventi per migliorare le difficoltà che i genitori di ragazzi con dipendenze da gioco affrontano quotidianamente.

Una delle più preoccupanti realtà emergenti è che i giovani si trovano ad un bivio tra dipendenze e libertà; ma quali sono le nuove dipendenze e le nuove libertà?
La linea di confine fra libertà e dipendenze dei nostri ragazzi è molto sottile, perché la libertà di poter scegliere quello che si vuole fare e quello che è giusto, spesso sconfina nell’impossibilità di porsi un limite o addirittura nell’impotenza del genitore di porre un freno a questa dipendenza. Credo si debba nuovamente insegnare ai genitori come riuscire ad essere autorevoli senza ledere ingiustificatamente la libertà di un figlio a divertirsi.
Le nuove dipendenze sono, secondo me, tutte legate alla tecnologia informatica: web, Facebook, social network e videogiochi. Ugualmente le libertà sono rappresentate dalle stesse realtà, perché il web ti offre anche la libertà di accedere velocemente a tutte le informazioni che possono essere utili al tuo sviluppo ed apprendimento cognitivo.

Che tipo di prevenzione è possibile?
Come fare a prevenire le dipendenze è proprio quello che spero di ricavare da questo convegno. In particolare ci auguriamo che emergano suggerimenti su come la famiglia possa usare questi nuovi mezzi comunicativi per favorire l’agio ai propri figli, l’agio di trarre profitto intellettuale dalle nuove tecnologie e di come usarle a beneficio del proprio futuro.

Daniela Raspollini




LA GIOIA DI EVANGELIZZARE: LA TESTIMONIANZA DI DON GIANNI CASTORANI

Venerdì 13 aprile l’ultimo appuntamento del ciclo “venite e vedrete! Sul cammino della vita”.

Prosegue il cammino dedicato ai giovani dalla Pastorale Giovanile di Pistoia. Venerdì 13 aprile alle ore 21.00 in Seminario chiuderà il ciclo di incontri “Venite e vedrete! Sul cammino della vita” Don Gianni Castorani, sacerdote della Diocesi di Firenze impegnato da tanti anni nell’evangelizzazione. Abbiamo chiesto a don Gianni di raccontarci qualcosa della sua esperienza in vista della serata a Pistoia.

Don Gianni, cosa ci dobbiamo aspettare dall’incontro di venerdì 13?
Mi è stato chiesto di dare una testimonianza sulla mia storia, sulla mia pastorale legata all’evangelizzazione di strada con i giovani. Sarà un momento per raccontare le esperienze di questi anni, l’impegno, cioè per una chiesa in uscita, missionaria, che va su strade, piazze, spiagge e discoteche per rivolgersi ai giovani.

Il tuo apostolato è particolarmente dedicato all’evangelizzazione di strada. Com’è nata questa tua esperienza?
È nata per la prima volta nel 1995, durante una missione di strada che ho fatto insieme a Rinnovamento nello Spirito Santo in nord Italia. In quell’occasione mi colpì subito l’aver scoperto quanta ricerca di Dio c’è nel cuore dei giovani. E poi fu forte entrare in contatto gente che non si aspettava un incontro del genere e che veniva raggiunta lungo le strade nei suoi spazi di vita. Dopo questa esperienza ho conosciuto Daniel Ange, un monaco di origine belga che ha fondato la scuola di evangelizzazione “Jeunesse Lumière” in Francia nel 1984. Ho così frequentato la sua scuola che aveva preso inizio dal grido di Martin, un giovane di 17 anni che usò parole molto dure nei confronti della Chiesa: “Chiesa, che cosa fai dei tuoi figli? Sappiate, voi funzionari della Chiesa, che non avete avuto alcun ruolo nella mia ricerca di Dio!”. Impressionato da questo grido Daniel Ange ha portato avanti un’originale esperienza di evangelizzazione. Io sono rimasto con lui a fare evangelizzazione di strada dal 1998 al 2001. Poi ho portato a Firenze questa esperienza aprendo una scuola di evangelizzazione grazie all’incoraggiamento e al sostegno dei diversi vescovi di Firenze: Piovanelli, Antonelli e Betori.

Ci puoi parlare di questa “scuola di evangelizzazione”?
È una scuola dei giovani e per i giovani. Si parte dal presupposto che i migliori testimoni dei giovani sono i giovani stessi. Giovanni Paolo II invitava ai giovani a evangelizzare i loro coetanei. Il risultato è molto bello perché tra loro c’è un filo diretto e la testimonianza che passa è più forte. Ogni anno ci sono circa una decina di giovani che lasciano tutto e si dedicano a questa opportunità formativa. Sono ragazzi e ragazze dai 18 ai 30 anni che si donano al Signore per una straordinaria esperienza di fede. La scuola è a Bagno a Ripoli, zona Firenze sud, nel monastero dello Spirito Santo, dove si conserva il corpo intatto della Santa Umiltà (1226 –1310), fondatrice delle suore benedettine vallombrosane.

Com’è possibile entrare in contatto con la Scuola?
Semplice, basta cercare su internet il nostro sito: http://www.scuoladievangelizzazione.it o la nostra pagina Facebook (Scuola di Evangelizzazione Sentinelle del Mattino di Pasqua). Abbiamo anche un numero di telefono: 055 8408725.

Quest’anno si sente parlare spesso dei giovani in vista del prossimo Sinodo. Che idea ti sei fatto dalla spiritualità dei giovani?
Quando gli è proposta in modo autentico i giovani vivono la spiritualità in modo molto bello. Lo si vede nei momenti di adorazione, preghiera, lectio divina.. queste cose le vivono bene. Sono ben aperti, hanno sete di spiritualità. In un mondo che tende al materialismo quando vedono la sorgente trovano un ristoro per il loro cuore. Per cui c’è una grande sete nel cuore dei giovani. Nel contatto con la fede emergono anche le loro difficoltà che, principalmente, sono difficoltà relazionali. Problemi che vengono da una famiglia sempre più provata da separazioni e divorzi, che produce carenze affettive capaci di segnare a lungo una persona. E poi c’è la fragilità che emerge da una sessualità senza limiti, da relazioni facili, veloci, che fanno sentire sempre più soli.

E qual è la loro relazione con la Chiesa?
La difficoltà principale è l’incoerenza della Chiesa. Quando ne trovano (in parrocchia, movimenti, associazioni…) una coerente la possono seguire. Quando la trovano incoerente, allora sono molto sensibili e possono restare scandalizzati. Poi bisogna dire che come Chiesa spesso non diamo fiducia ai giovani. Diciamo che sono il futuro ma non gli diamo mai spazio. D’altra parte nei confronti della Chiesa come istituzione non ci sono troppi pregiudizi perché se ne sa poco. Di fatto c’è un terreno vergine per l’evangelizzazione. Per molti di loro la Chiesa è un mondo sconosciuto che usa un altro linguaggio, completamente diverso da quello che ascoltano tutti i giorni. Colpisce molto la figura di Papa Francesco. Il papa, infatti, piace molto ai giovani, soprattutto ai lontani.

In conclusione ti chiedo di rivolgere un invito a tutti per partecipare all’incontro di venerdì…
Invito tutti a partecipare a questa giornata che sarà di sicuro un momento di grazia. Come scrive papa in Evangelii Gaudium la gioia di Cristo è una gioia per tutti. Questa gioia del Vangelo è stata portata da Dio attraverso la Madonna, a cui l’angelo ha detto: “rallegrati!”. Una parola che il Signore rivolge a chiunque si rende disponibile ad accogliere Gesù. Anche in questi tempi difficili c’è comunque tanta grazia, quindi vieni e vedi!

Daniela Raspollini




PREGHIERA E FESTA IN CATTEDRALE PER LA GIORNATA DEI CRESIMANDI

Domenica 8 aprile la decima edizione con tantissimi ragazzi da tutta la diocesi

Anche quest’anno l’ufficio catechistico organizza un incontro diocesano con i ragazzi e le ragazze che faranno la cresima. Suor Giovanna Cheli responsabile dell’Ufficio ci presenta l’iniziativa.

Suor Giovanna, qual è il senso di questo incontro?

Si tratta di un appuntamento annuale giunto ormai alla 10ma edizione, che vede convenire nella nostra cattedrale i ragazzi che celebreranno il sacramento della Cresima in questo anno 2018-2019.

Non è un caso se ci troviamo la domenica in Albis, che quest’anno cade l’8 Aprile. Sappiamo infatti che proprio durante il triduo pasquale, precisamente il giovedì santo (o mercoledì santo, come avviene nella nostra diocesi), il Vescovo durante la S. Messa crismale benedice il Sacro crisma, l’olio con il quale ungerà la fronte di coloro che celebreranno il sacramento della Cresima. Il nostro incontro avviene otto giorni dopo, nel cosiddetto ottavo giorno di Pasqua, proprio in cattedrale dove idealmente è ancora presente il profumo di questo olio destinato alla consacrazione dei cresimandi, dei sacerdoti, dei vescovi. I ragazzi possono quindi essere fisicamente presenti nel luogo dove la Messa Crismale è stata vissuta anche pensando a loro e incontreranno in un clima di festa e preghiera il Vescovo Fausto dal quale riceveranno la cresima stessa, vivendo così una tappa importante del loro cammino verso la celebrazione di questo sacramento.

Il senso dell’incontro è quindi quello di far vivere ai ragazzi un momento forte nel quale possano recepire attraverso un’esperienza che la Chiesa è vicina a loro; lo ricorda la presenza del Vescovo, l’essere in Cattedrale madre di tutte le chiese della diocesi, l’essere insieme con tanti altri ragazzi in ascolto della Parola e della gioia travolgente. Bastano questi elementi per cogliere il dono dello Spirito Santo in modo tangibile, sentendo che proprio questo dono, accolto e custodito, rende sempre giovane la Chiesa.

Come si svolgerà l’incontro?

Ci troviamo in Cattedrale alle ore 15.45 e subito proveremo i canti per l’incontro e la preghiera che seguirà e che sarà presieduta dal Vescovo. Con lui riascolteremo il brano del vangelo della «vedova povera», questa volta spiegato e attualizzato da lui per i ragazzi. Tutti insieme avremo modo di cantare e pregare, sventolare i nostri fazzoletti e di alzare i nostri stendardi per fare festa e ricevere il mandato per l’ultimo tratto di cammino verso la cresima.

Daniela Raspollini




SCOMMETTERE SU I GIOVANI. CHE AMANO CIÒ CHE È VERO E RADICALE

Riprendiamo da “La Vita” del 22 marzo 2018 la seguente intervista a Domenico Bianchi, parrocchiano di Montemurlo e insegnante di religione impegnato in attività di volontariato sociale.

Prosegue l’indagine de “La Vita” sul La Chiesa Cattolica dedicherà ai giovani il prossimo sinodo dei vescovi. Il tema scelto per l’evento, previsto nell’autunno del 2018 è il seguente: “I giovani, la fede, e il discernimento vocazionale”. Quali sono, secondo te, le problematiche più diffuse legate al mondo dei giovani?

Tutte le problematiche che indico fanno riferimento ad una vera crisi di civiltà; ad un passaggio epocale del quale non tutti hanno una chiara consapevolezza. L‘incidenza delle nuove tecnologie sulle relazioni porta con una certa frequenza alla diminuzione della capacità empatica e comporterà la necessità di acquisire nuove competenze comunicative. – La necessità socio-economica di posticipare nel tempo l’ingresso nel mondo del lavoro aumenta continuamente le richieste e crea una forte incertezza economica. – Anche la possibilità di avere una famiglia è sempre più necessariamente posticipata con ovvia ricaduta nell’ambito affettivo. – Il disorientamento dovuto alla globalizzazione e al primato dell’economia sulla politica, che fa apparire il valore autentico inutile, mentre ciò che è inutile o vano, viene fatto sembrare un grande valore.

Come si possono sensibilizzare i giovani in merito al problema della povertà, della emarginazione?

Sarebbe necessario costruire itinerari pastorali dove i giovani abbiano la possibilità di fare un percorso in comune, sia intellettuale che concreto (volontariato), per poter ricostruire empatia e prospettive.
Papa Francesco sul tema dei giovani afferma: sono una risorsa per la Chiesa, e non un problema.

È scontato che i giovani siano la vera risorsa perché semplicemente sono il futuro, il fatto che non abbiano spazio è sintomo di una società malata che sta implodendo. Questo rischio esiste anche per la Chiesa nella misura in cui il riferimento è la sim-patia con il mondo e non il Vangelo; eppure da sempre i giovani amano ciò che è radicale e vero.

Nel documento preparatorio del Sinodo dei giovani è centrale il tema della scelta, resa sempre più difficile dal contesto di precarietà come aiutare i giovani a fare discernimento?

Il primo e fondamentale soggetto dell’educazione è il giovane stesso che deve imparare a trarre dalle proprie risorse la propria identità, il dono che Lui potenzialmente è per il mondo. L‘aiuto che possiamo offrirgli è la formazione della coscienza che deve essere guidata e informata correttamente e criticamente. Su questo Gesù ha parole durissime, guai a chi sarà di scandalo.

A questo proposito Franco Garelli nel suo libro “Piccoli atei crescono”, evidenzia la crisi di fede che attraversa le nuove generazioni tra le quali sarebbe diffusa una indifferenza religiosa che talora si spinge fino alla negazione di Dio. Allo stesso tempo l’autore afferma la presenza tra i giovani di una forma di spiritualità fluida: “una sorte di ‘zona intermedia’ tra i giovani non credenti e i credenti, tra quanti negano Dio o sono indifferenti alla religione e quanti invece si riconoscono in una realtà trascendente”. A partire dalla sua esperienza si sente di confermare questa analisi?

Per essere precisi la fluidità si chiama disorientamento, la zona intermedia si chiama ricerca di uscire dall’incertezza. Tutti cercano il trascendente, anche chi non ne è consapevole, lo aveva già capito e spiegato S.Agostino: è un dato antropologico imprescindibile.

Il dato che manca nell’analisi, oppure non è citato, è la diffusissima precomprensione errata e insegnata a tutti i livelli della scuola italiana e non solo, per la quale i piccoli atei crescono. Riguarda il rapporto fra scienza e fede, anzi con maggior esattezza il rapporto fra metodo scientifico e Bibbia. Lo scientismo (errata equivalenza scienza=verità) ha minato le verità di fede fondamentali. Il riferimento è soprattutto all’evoluzionismo che si crede abbia reso risibile la Genesi e alla fisica moderna. Quando spiego in classe che Galileo era un profondo credente come Newton ed Einstein, che la teoria del Big Bang è frutto del lavoro di un prete, tutti rimangono basiti. Non possiamo più essere credenti, credibili, senza aver compreso cosa dice veramente la Bibbia e cosa possa dire veramente la scienza.

Daniela Raspollini 




LA PAROLA AI GIOVANI! LA CHIESA DI PISTOIA VERSO IL SINODO

DA PISTOIA VERSO IL SINODO…

«Tutti i giovani hanno qualcosa da dire alla Chiesa, ai vescovi e al Papa!». In vista del prossimo Sinodo dedicato ai giovani Papa Francesco ha chiamato all’appello giovani credenti e non credenti, appartenenti anche ad altre confessioni religiose, perché il Sinodo dei vescovi «è per e di tutti i giovani». Il sinodo, ricordava il Papa, «non è un parlatoio, la giornata non sarà un circo, una festa, e poi “ciao mi sono dimenticato”. Concretezze… In questa cultura liquida ci vuole concretezza. E la concretezza è la vostra vocazione».

Anche per questo Francesco ha voluto che prima del Sinodo vi fosse un incontro di giovani. Sarà dal 19 al 24 marzo prossimi e vedrà 300 giovani da tutto il mondo confrontarsi fino al 24 marzo sui temi dell’assemblea del Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani, la fede e il discernimento vocazionale.

Non soltanto il Papa si è organizzato per ascoltare la voce dei giovani. La Chiesa Italiana, grazie all’impegno del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, ha infatti pubblicato il portale www.velodicoio.it rivolto a ragazzi tra i 16 e i 29 anni. Il portale propone domande e riflessioni su 10 parole chiave (ricerca, fare casa, incontri, complessità, legami, cura, gratuità, credibilità, direzione, progetti) ogni giovane può dare risposta, contribuendo a una lettura del mondo giovanile.

Anche il servizio di Pastorale Giovanile diocesano intende promuovere un tempo di ascolto dei giovani della nostra diocesi attraverso alcune domande. Le domande, disponibili sul sito diocesano e sulla pagina facebook della pastorale giovanile diocesana sono le seguenti:

1. Le mie paure/le mie attese/ i miei valori

2. Il mio rapporto con la fede è…

3. Se ti dico “Chiesa” cosa ti viene in mente?

4. Quali iniziative e proposte dovrebbe rivolgere ai giovani la nostra chiesa diocesana?

È un’occasione da non perdere per raccontarsi, riflettere sulla spiritualità dei giovani e sulla loro presenza nella Chiesa. È un’opportunità rivolta a tutti per ‘leggere’ le necessità e le difficoltà dei giovani, ma anche per progettare nuovi percorsi e nuovi linguaggi.

…E PER L’ESTATE 2018…

In vista del sinodo, questa estate, i giovani italiani sono chiamati a incontrare Papa Francesco a Roma. Nel mese di Agosto, quindi, la nostra diocesi proporrà due iniziative:

8-11 agosto

Esperienza di volontariato per organizzare l’accoglienza dei Giovani della diocesi di Vicenza e di alcune diocesi toscane faranno tappa a Pistoia nei giorni 9 e 10 agosto (l’11 mattina è prevista la partenza per Roma). Giovani pellegrini dalle altre diocesi toscane arriveranno a Pistoia, la Piccola Compostella, città di San Jacopo apostolo, per un momento di preparazione all’incontro con Papa Francesco previsto a Roma l’11 e il 12 agosto. Sarà una bella occasione per incontrarsi, pregare insieme, sentirsi ‘Chiesa’.

11-12 agosto

Incontro con il Papa a Roma. Il Santo Padre incontrerà i giovani italiani, chiamati passo dopo passo a raggiungere “per mille strade” il luogo del martirio di Pietro.

Programma dell’evento

Sabato 11 agosto: arrivo a Roma al termine dei pellegrinaggi al Circo Massimo. Veglia con Papa Francesco e, a seguire, notte bianca della fede in vari luoghi di Roma.

Domenica 12 agosto: Santa Messa con Papa Francesco e Angelus.

Ricordiamo che è possibile partecipare anche ad una sola iniziativa. Per saperne di più scrivi a: pastoralegiovanile@diocesipistoia.it oppure visita la nostra pagina FB: Pastorale Giovanile – Diocesi di Pistoia




“I BELIEVE IN GOOD”, TUTTO IL BENE CHE C’È: CONTEST MUSICALE PER ROCK BAND UNDER 30

NEWS: Al fine di facilitare la partecipazione di più bands al Contest abbiamo spostato le date dell’evento (iscrizioni entro 1 settembre)

Una gara tra brani inediti scritti da band o solisti proposta dal Centro Giovani e dalla pastorale giovanile in vista del sinodo 2018

«C’è del bene intorno a noi? Dove? Mettere in musica il bene e il bello che c’è nella nostra città, nella mondo, negli uomini e nelle donne che la abitano. Proviamo a cercarlo, andiamo a scovarlo e raccontiamolo in musica. Facciamo della musica un mezzo per donare speranza».

Questo il senso del contest musicale per Rock Band emergenti intitolato “I believe in good”. Una provocazione che il Centro giovani, in collaborazione con il servizio di pastorale giovanile diocesano, propone in un anno particolarmente dedicato all’ascolto dei giovani. Il prossimo ottobre, infatti, la chiesa cattolica dedicherà al mondo giovanile il sinodo dei vescovi, un’occasione per riflettere sulla realtà giovanile mettendosi in ascolto –come ha ribadito Papa Francesco – di tutti i giovani, anche quelli più lontani dalla Chiesa.

L’iniziativa promossa dal Centro Giovani è un concorso vero e proprio, aperto a tutti i gruppi musicali, bands e solisti under 30. Per partecipare occorrerà presentare tre brani musicali, di cui almeno uno inedito inerente il tema del contest.

Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 24.00 del 1 settembre 2018.

Il concorso prevede la partecipazione di un massimo di 8 gruppi, bands o solisti complessivi.
Tra tutti gli iscritti la giuria del contest selezionerà 8 gruppi, bands o solisti che parteciperanno alle serate del contest. Lunedì 3 settembre verrà reso noto (tramite mail e pagina Facebook del contest) chi avrà superato le selezioni. L’iscrizione è gratuita.

Il Contest si terrà nel chiostro della chiesa di San Francesco con accesso da piazza San Francesco n° 1 (piazza Mazzini). La durata sarà di tre serate alle ore 21.00 alle 24.00. Le date previste sono: 14 – 15 – 16 settembre 2018.
Nelle prime due serate si esibiranno 4 gruppi per sera in una gara ad eliminazione: alla fine di ogni serata ci saranno due vincitori che avranno accesso alla serata finale in cui si decreteranno i vincitori del contest (1° e 2° posto).

Il vincitore riceverà un buono spesa del valore di 1.000 euro da spendersi presso il negozio musicale MENICHINI di Pistoia. Per il regolamento consultare la pagina facebook del Centro Giovani, della pastorale givanile, oppure il sito della diocesi di Pistoia (www.diocesipistoia.it). L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Pistoia.

Scarica qui il regolamento!

 




IN ASCOLTO DEI GIOVANI




SABATO 17 È IL “THINKING DAY”: CENTINAIA DI SCOUT INSIEME PER UN ‘PENSIERO’ RESPONSABILE

Sabato 17 febbraio, dalle 15 alle 17.30, gli scout dell’AGESCI e del CNGEI di Pistoia si incontreranno per celebrare insieme il thinking day, la giornata del pensiero, in cui si ricorda il compleanno di Lord Baden Powell, fondatore dello scautismo e capo scout del mondo, e della moglie Olave St. Clair Soames Baden-Powell, Capo Guida del mondo.

Sarà una grande festa, nel corso della quale circa 800 tra capi e ragazzi canteranno, giocheranno e rifletteranno sui temi dell’impatto sociale ed ambientale delle nostre azioni quotidiane e della pace.

L’incontro avrà luogo presso il Bosco in città, l’area verde sita a Pistoia tra le vie Gonfiantini, del Brusigliano e Nazario Sauro, che gli scout di AGESCI e CNGEI hanno preso in carico, siglando, in data 27.5.17, un patto di collaborazione col comune di Pistoia.

Il patto prevede, a carico delle due associazioni scout, oltre all’impegno di abitare il bosco svolgendovi attività, quello di tenerlo pulito, di segnalare all’amministrazione comunale la necessità di interventi di manutenzione straordinaria e, infine, di realizzare 3 percorsi didattici sulla flora e la fauna presenti nel bosco e sulla storia dello scautismo.

Proprio per la realizzazione dei 3 percorsi, all’inaugurazione ed intitolazione del bosco in città ai coniugi Baden Powell, avvenuta il 21 ottobre scorso, era stato lanciato ai ragazzi ed ai capi un concorso di idee.

In occasione dell’incontro di sabato 17 p.v. verranno resi noti i vincitori del concorso, uno per ogni percorso, e consegnati i premi previsti; mentre nei prossimi mesi, a cura dei ragazzi, verranno realizzati i 3 percorsi didattici.

Durante il pomeriggio, inoltre, per simboleggiare l’impegno e l’impatto delle nostre azioni sul territorio, verranno piantati all’interno dell’area del parco 11 alberi (tigli e betulle), uno per ogni gruppo scout pistoiese.

Maria Veronica Sforzi e Claudio Curreli, Responsabili AGESCI Zona di Pistoia
Francesco Branchetti, Presidente Sezione CNGEI di Pistoia




GRAN CASINÒ: UNO SPETTACOLO TEATRALE PER DIRE ‘NO’ AL GIOCO D’AZZARDO

 

Giovedì mattina 25 gennaio, presso il Piccolo Teatro Mauro Bolognini di Pistoia, davanti a oltre 300 studenti, andrà in scena lo spettacolo di Teatro Civile “Gran Casinò. Storie di chi gioca con la pelle degli altri” della Compagnia Itineraria Teatro. Lo spettacolo, proposto dal progetto “Società e Cittadino”, riprende e sviluppa una campagna contro il gioco d’azzardo promossa lo scorso anno della Diocesi.

Il progetto “Società e Cittadino”, che affronta quest’anno la tematica “Gioco d’azzardo, mafie, cittadinanza attiva”, è nato 20 anni fa dalla collaborazione tra il Liceo classico “Niccolò Forteguerri” e il Liceo scientifico “Amedeo di Savoia”, con il Servizio Istruzione della Provincia di Pistoia. Oggi raccoglie una diffusa rete di scuole del territorio  (Liceo “N. Forteguerri”, Istituto Professionale “L. Einaudi”, Liceo scientifico “Amedeo di Savoia”, Istituto Tecnico “S. Fedi/E.Fermi”, Liceo Paritario “Suore Mantellate”, Liceo “C. Salutati” di Montecatini Terme e Istituto Omnicomprensivo di San Marcello Pistoiese) con l’intento di promuovere una cultura dei diritti umani, della solidarietà e della cittadinanza responsabile.

Oltre alla Provincia di Pistoia, promotrice del progetto, collaborano “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, il Comune di Pistoia e la sottosezione pistoiese dell’Associazione Nazionale Magistrati. Negli ultimi anni ha offerto il proprio contributo anche il Gruppo Biblioteca degli Avvocati del Tribunale di Pistoia.

Il progetto di quest’anno, dedicato al gioco d’azzardo legale e illegale e alla connessa problematica della diffusione della ludopatia prevede anche la collaborazione con l’Equipe Nuovi Stili di Vita della Diocesi di Pistoia.

Il “Gruppo stili di vita” della diocesi di Pistoia, insieme al CEIS di Pistoia, AIART di Pistoia e all’Associazione LIBERA, ha infatti promosso con successo, lo scorso anno, un corso di formazione per insegnanti delle scuole superiori contro i rischi della dipendenza dal gioco d’azzardo dal titolo «Giocarsi la vita, vivere la vita» (https://www.diocesipistoia.it/primo-piano/contro-il-gioco-dazzardo-un-corso-di-formazione-per-gli-insegnanti-di-religione/ ),

Lo spettacolo di giovedì 25, per la regia di Gilberto Colla e la partecipazione di Fabrizio di Giovanni, si propone di stimolare l’indignazione e creare consapevolezza su un perverso business gestito dalle lobby del gioco e dalla malavita. Con la speranza che questo cancro sociale cessi di propagarsi nelle menti e nell’animo di milione di cittadini.

(redazione)