In famiglia verso la Pasqua

Carissime famiglie,
in questo tempo di Quaresima predisponiamo il nostro cuore ed il nostro spirito a ritrovarci più intimamente col Signore e vivere meglio i suoi insegnamenti, per essere così maggiormente in grado di condividere con i più poveri quello che abbiamo.

Nell’Anno Pastorale dei Poveri infatti, il nostro Vescovo ci chiede di volgere lo sguardo verso l’altro. Accanto a noi ci sono tante persone nude, private della
loro dignità, del rispetto e della libertà di poter fare le loro scelte di vita, impegnamoci ad offrire loro i vestiti della nostra attenzione, della premura e della fraternità che sa farsi solidale.

In questo periodo di Quaresima, insieme ai nostri figli, facciamo gesti concreti di amore fraterno: visitiamo persone malate, anziane o in carcere, soccorriamo generosamente chi è più in necessità,facciamo compagnia alle persone sole.

Chiediamo al Signore che insegni alle nostre famiglie a vivere la sobrietà e a trasmettere agli altri la gioia e la pace dell’anima.
In questi quaranta giorni prestiamo maggiore attenzione alla parola di Dio, riservando più tempo alla preghiera e a momenti di silenzio, pratichiamo alcune rinunce, anche piccole ma che siano espressione concrete di digiuno e apriamoci a relazioni fraterne con tutti nel servizio della carità.
Il Signore guidi e sostenga le nostre famiglie nell’itinerario quaresimale verso una felice Pasqua di Risurrezione.

IL LIBRETTO

Il libretto è stato pensato per fornire un sussidio comune alle famiglie della diocesi in preparazione alla Pasqua.
Esso è diviso in 7 capitoli corrispon denti alle Domeniche di Quaresima, Palme e Pasqua.
Ognuno di questi capitoli è diviso a sua volta in  sezioni:
(sez.1) Vangelo del giorno;
(sez.2) commento alla Parola;
(sez.3) racconto per bambini;
(sez.4) disegno da colorare;
(sez.5) 10 comandamenti.
Le storie sono tratte dal libro “Le dieci parole di Tullio” di Massimo Camisasca vescovo della diocesi di Reggio Emilia – Guastalla.
Le cinque sezioni vorrebbero simboleggiare alcune tappe del percorso di fede per una famiglia:
l’ascolto della Parola (sez.1),
la riflessione (sez.2),
la testimonianza attraverso il racconto (sez.3),
l’operare attraverso la manualità del disegno e del gioco (sez.4)
il rispetto dei comandamenti (sez.3 e 5) ed infine
il pregare in famiglia.

Qui trovate il libretto in formato digitale, alla libreria San Jacopo troverete le copie cartacee.




STAZIONI QUARESIMALI 2018: TORNANO LE ‘SOSTE’ IN CITTÀ PER RIPARTIRE NELLA FEDE

Anche quest’anno, in prossimità della Pasqua, nella nostra diocesi riprende l’antico rito delle “statio”, cinque soste guidate dal vescovo nelle chiese del centro città. Ci introduce a questo appuntamento Alessio Bartolini, maestro delle celebrazioni liturgiche episcopali.

Quando avrà inizio il cammino delle stazioni quaresimali e quale invito puoi rivolgere alla comunità per partecipare e vivere questo momento forte dell’anno?

Il cammino delle Stazioni Quaresimali avrà inizio come gli scorsi anni il venerdì della prima settimana di Quaresima, quest’anno il 23 febbraio. Il primo appuntamento sarà presso la Parrocchia di Sant’Andrea, con il rito stazionale nella bellissima Chiesa del Carmine, gioiello dell’arte barocca, e la processione, al canto delle Litanie dei Santi, verso la Pieve dove si celebrerà l’eucarestia.

L’invito che sicuramente posso rivolgere ai fedeli della nostra diocesi è quello a partecipare a questa bella occasione di preghiera liturgica e di vita della comunità cristiana che ci consentirà come ogni anno di fermarsi (da qui il termine statio in latino) per riflettere, guidati dal vescovo Fausto, sulla Parola di Dio e sull’itinerario di fede che la liturgia ci offre in questo tempo di Quaresima.

Quale significato ha questo antico rito voluto e riscoperto dal Vescovo Fausto come è stato vissuto?

Le Stationes hanno la loro origine nei riti che il Papa celebrava in antichità nelle chiese urbane di Roma, in cui si custodivano le reliquie dei primi martiri della Chiesa Romana. Tuttora il Messale Romano raccomanda che anche a livello Diocesano si mantenga l’usanza delle celebrazioni stazionali come segno di unità della Chiesa Diocesana attorno al suo Pastore; sono occasioni importanti per la nostra comunità diocesana e per la nostra città, in questo tempo forte di Quaresima in cui anche noi come l’antico Israele siamo chiamati ad incamminarci in quel deserto che è oggi la città degli uomini, con tutti i suoi problemi e le sue fragilità; deserto in cui Dio parla al nostro cuore.

Il cammino proposto dalle stazioni quaresimali permette anche di visitare le chiese del centro dove si fa memoria di testimoni e martiri della fede, a partire dalla cattedrale, dove si conserva la reliquia di san Giacomo apostolo. Questo fare memoria ci interpella sulla forza della nostra fede e ci provoca sul nostro essere pronti alla sequela… 

Certamente! Anche nel nostro tempo le figure dei santi, dei martiri in particolare, sono sicuramente una grande provocazione per tutti i battezzati che vivono alla sequela di Gesù. Nel nostro tempo, è sempre in agguato il rischio della tiepidezza. Torna alla mente quanto si legge nel libro dell’Apocalisse nella lettera alla Chiesa di Laodicea:« Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» (Ap 3,15-16).

Oggi noi cristiani cadiamo spesso nel rischio di sentirsi a posto, di calcolare la convenienza, di abbandonarsi al «comodo criterio pastorale del si è sempre fatto così»( Evangelii Gaudium n.33), per non essere scalfiti da nulla e da nessuno, per continuare a pensare di bastare a noi stessi. Discernere il nostro cammino alla luce della testimonianza di chi per la fede ha speso la vita fino all’effusione del sangue può sicuramente spronarci a testimoniare anche oggi nel 2018 a Pistoia la bellezza dell’annuncio del Vangelo.

Momento forte in programma sono le 24 ore per il Signore, che si ripropone come un momento di preghiera, conversione e meditazione sull’amore misericordioso del Padre..

Si, anche quest’anno proponiamo le 24 ore per il Signore, una bella iniziativa fortemente voluta da Papa Francesco. Sarà davvero una splendida occasione per tutti noi per ripensare al nostro essere cristiani e per esaminare la nostra vita alla luce della Parola di Dio, e di quelle pratiche che da sempre la Chiesa raccomanda nel tempo di Quaresima.

In questo tempo favorevole di conversione e penitenza, potremo interrogarci profondamente, sulle nostre relazioni con Dio (preghiera), con noi stessi (digiuno) e con gli altri (carità), per prepararci a celebrare il mistero Pasquale.

 

Questo il programma delle stazioni quaresimali 2018:

Venerdì 23 Febbraio ore 21: Processione dalla Chiesa del Carmine – Messa a S. Andrea

Venerdì 2 Marzo ore 21: Processione dalla Chiesa della Misericordia – Messa nella Chiesa di San Paolo

Venerdì 9 Marzo ore 21: Processione dalla Madonna del Soccorso – Messa nella Chiesa di San Bartolomeo

Venerdì 16 Marzo ore 21: Chiesa di San Paolo – 24 Ore per il Signore. Ore 18: Adorazione Eucaristica; ore 21: Messa e Confessioni

Venerdì 23 Marzo ore 21: Processione dal Battistero – Messa nella Chiesa di S. Giovanni Fuorcivitas

Sabato 24 Marzo ore 17,30: Chiesa di S. Ignazio di Loyola. Benedizione dell’ulivo e processione verso la Cattedrale; ore 18: Messa

Daniela Raspollini

 




MERCOLEDÌ “LE CENERI” IN CATTEDRALE CON IL VESCOVO TARDELLI

Il 14 Febbraio è il Mercoledì delle Ceneri. Il vescovo Mons. Fausto Tardelli presiederà alle ore 9.30 la santa Messa con l’imposizione delle Ceneri in Cattedrale.

Le celebrazione avvia il percorso annuale della Quaresima. Come ricorda anche la colletta della liturgia di questo giorno i fedeli sono invitati a praticare il digiuno e l’astinenza: “O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male“.

La liturgia delle Ceneri prevede che sul capo dei fedeli sia cosparsa un po’ di cenere benedetta, ottenuta bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente. Questo gesto è un segno di pentimento e ricorda la transitorietà della vita terrena: perché “Polvere siamo e polvere ritorneremo”. Il segno delle ceneri esprime, allo stesso tempo, un invito alla conversione, per tornare a Dio con tutta la propria esistenza.