“Datevi al meglio della vita!”: Domenica di preghiera per le vocazioni

Domenica 3 maggio la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Il Seminario di Pistoia ha provato a raccontare la sfida di vivere il discernimento e accogliere la propria chiamata in tempo di coronavirus.

Dall’8 marzo il Seminario di Firenze, in cui svolgono la propria formazione i seminaristi di molte diocesi toscane, compresa quella di Pistoia, ha chiuso i battenti. Così da quella data i cinque seminaristi pistoiesi hanno fatto ritorno a casa e tre di loro, per varie ragioni, sono alloggiati nel Seminario di Pistoia dove vivono con il rettore, cinque sacerdoti anziani e altri due preti qui domiciliati.

Una piccola comunità che porta avanti comunque il cammino di formazione e prega per la città e la diocesi.

Ecco il video che hanno realizzato:

57^ Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni – Video realizzato dai seminaristi della Diocesi di Pistoia

In occasione della 57^ Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni di Domenica 3 Maggio 2020, i seminaristi della Diocesi di Pistoia hanno realizzato un video-testimonianza sul dono della vocazione.

Publiée par Seminario di Pistoia sur Samedi 2 mai 2020

Vi invitiamo a pregare per le vocazioni

PREGHIERA PER LA57a GIORNATA MONDIALE PER LE VOCAZIONI

Signore Gesù,

incontrare te è lasciare che il tuo sguardo ci raggiunga lì dove ci siamo nascosti.

Solo i tuoi occhi vedono e amano tutto di noi:

donaci la luce del tuo Spirito

perché guardando te

conosciamo il nostro vero volto di figli amati.

Signore Gesù,

scegliere te è lasciare che tu vinca l’amarezza delle nostre solitudini

e la paura delle nostre fragilità;

solo con te la realtà si riempie di vita.

Insegnaci l’arte di amare:

avventura possibile perché tu sei in noi e con noi.

Signore Gesù,

seguire te è far sbocciare sogni e prendere decisioni:

è darsi al meglio della vita.

Attiraci all’incontro con te

e chiamaci a seguirti per ricevere da te il regalo della vocazione:

crescere, maturare e divenire dono per gli altri.

Amen




Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio

Domenica 12 maggio si celebra la 56° giornata di preghiera per le vocazioni. Per l’occasione Papa Francesco ha preparato un messaggio dal titolo che qui presentiamo in sintesi.

In questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni vorrei riflettere su come la chiamata del Signore ci rende portatori di una promessa e, nello stesso tempo, ci chiede il coraggio di rischiare con Lui e per Lui.
Vorrei soffermarmi brevemente su questi due aspetti – la promessa e il rischio – contemplando insieme a voi la scena evangelica della chiamata dei primi discepoli presso il lago di Galilea (Mc 1,16-20).

La promessa

Presso il lago di Galilea, Gesù è andato incontro a quei pescatori spezzando la «paralisi della normalità» e subito ha rivolto a loro una promessa: «Vi farò diventare pescatori di uomini» (Mc 1,17).

La chiamata del Signore allora non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una “gabbia” o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi, prospettandoci l’orizzonte di un mare più ampio e di una pesca sovrabbondante.

Se qualche volta ci fa sperimentare una “pesca miracolosa”, è perché vuole farci scoprire che ognuno di noi è chiamato – in modi diversi – a qualcosa di grande, e che la vita non deve restare impigliata nelle reti del non-senso e di ciò che anestetizza il cuore. La vocazione, insomma, è un invito a non fermarci sulla riva con le reti in mano, ma a seguire Gesù lungo la strada che ha pensato per noi, per la nostra felicità e per il bene di coloro che ci stanno accanto.

Il rischio

Naturalmente, abbracciare questa promessa richiede il coraggio di rischiare una scelta. I primi discepoli, sentendosi chiamati da Lui a prendere parte a un sogno più grande, «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,18). Ciò significa che per accogliere la chiamata del Signore occorre mettersi in gioco con tutto sé stessi e correre il rischio di affrontare una sfida inedita; bisogna lasciare tutto ciò che vorrebbe tenerci legati alla nostra piccola barca, impedendoci di fare una scelta definitiva…
In sostanza, quando siamo posti dinanzi al vasto mare della vocazione, non possiamo restare a riparare le nostre reti, sulla barca che ci dà sicurezza, ma dobbiamo fidarci della promessa del Signore.

Vocazione battesimale

Penso anzitutto alla chiamata alla vita cristiana, che tutti riceviamo con il Battesimo e che ci ricorda come la nostra vita non sia frutto del caso, ma il dono dell’essere figli amati dal Signore, radunati nella grande famiglia della Chiesa.

Vocazioni diverse

Penso alla scelta di sposarsi in Cristo e di formare una famiglia, così come alle altre vocazioni legate al mondo del lavoro e delle professioni, all’impegno nel campo della carità e della solidarietà, alle responsabilità sociali e politiche, e così via … i contesti sociali e culturali in cui viviamo … hanno bisogno di cristiani coraggiosi e di autentici testimoni del Regno di Dio.

Nell’incontro con il Signore qualcuno può sentire il fascino di una chiamata alla vita consacrata o al sacerdozio ordinato. (…) Non c’è gioia più grande che rischiare la vita per il Signore! In particolare a voi, giovani, vorrei dire: non siate sordi alla chiamata del Signore!

Quale impegno?

Carissimi, non è sempre facile discernere la propria vocazione e orientare la vita nel modo giusto. Per questo, c’è bisogno di un rinnovato impegno da parte di tutta la Chiesa – sacerdoti, religiosi, animatori pastorali, educatori – perché si offrano, soprattutto ai giovani, occasioni di ascolto e di discernimento. C’è bisogno di una pastorale giovanile e vocazionale che aiuti la scoperta del progetto di Dio, specialmente attraverso la preghiera, la meditazione della Parola di Dio, l’adorazione eucaristica e l’accompagnamento spirituale.

Guardare a Maria con una domanda

Come è emerso più volte durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Panamá, dobbiamo guardare a Maria (…) La sua missione non è stata facile, eppure lei non ha permesso alla paura di prendere il sopravvento… domando a ognuno di voi: vi sentite portatori di una promessa? Quale promessa porto nel cuore, da portare avanti?

In questa Giornata, ci uniamo in preghiera chiedendo al Signore di farci scoprire il suo progetto d’amore sulla nostra vita, e di donarci il coraggio di rischiare sulla strada che Egli da sempre ha pensato per noi.

 

PREGHIERA PER LA 56° GIORNATA MONDIALE PER LE VOCAZIONI

Gesù buono,
tu vedi in noi
il germinare misterioso del buon seme
che hai gettato nella nostra vita
e il grano che cresce
insieme alla zizzania:
donaci di essere
terra fertile e spighe feconde
per portare il frutto da Te sperato.

Tu vedi in noi il lievito silente
da impastare nella massa del mondo
e l’acqua semplice che diventa
vino nuovo:
donaci di essere fermento vivo
ed efficace
per gonfiare di Te
l’umanità del nostro tempo
e di poter gustare
quel sapore buono ed allegro
della comunione
e del reciproco dono di sé.

Tu vedi in noi il tesoro nascosto
per il quale hai rinunciato
a tutti i tuoi averi
e la perla di grande valore
che hai comprato
a prezzo del tuo sangue:
donaci di desiderare e cercare la santità
come ricchezza inestimabile
per la nostra vita.

Signore Gesù,
guarisci il nostro sguardo
perché nella realtà,
che già ci chiama
ad essere tuoi discepoli,
possiamo vedere l’Invisibile:
illumina i nostri occhi
affinché tutti
riconosciamo
e scegliamo
la bellezza della nostra vocazione.
Amen.




Scopri la tua vocazione e sii te stesso!

Domenica 12 maggio è la Giornata di preghiera per le vocazioni

«Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». C’è qualcosa di prezioso, di unico e irripetibile nella tua esistenza che il Signore conosce e ti ha donato. La lapidaria espressione del giovane Carlo Acutis, ce lo ricorda con evidenza. Carlo è morto a 16 anni, ma la sua esistenza aveva trovato una forma già compiuta, era fiorita e maturata sotto il segno della santità. Perché anche la tua vita fiorisca, si compia e porti frutto, hai bisogno di scoprire la tua vocazione. Ma cos’è la vocazione?

Papa Francesco, nella sua esortazione post-sinodale “Christus vivit” ce lo spiega.

«La parola “vocazione” può essere intesa in senso ampio, come chiamata di Dio. Comprende la chiamata alla vita, la chiamata all’amicizia con Lui, la chiamata alla santità, e così via. Questo ha un grande valore, perché colloca tutta la nostra vita di fronte a quel Dio che ci ama e ci permette di capire che

nulla è frutto di un caos senza senso, ma al contrario tutto può essere inserito in un cammino di risposta al Signore, che ha un progetto stupendo per noi.

Ma cosa devo fare per realizzare la mia vocazione?

«Per realizzare la propria vocazione è necessario sviluppare, far germogliare e coltivare tutto ciò che si è. Non si tratta di inventarsi, di creare sé stessi dal nulla, ma di scoprirsi alla luce di Dio e far fiorire il proprio essere: nel disegno di Dio, ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione. La tua vocazione ti orienta a tirare fuori il meglio di te stesso per la gloria di Dio e per il bene degli altri. Non si tratta solo di fare delle cose, ma di farle con un significato, con un orientamento. (…)

Gesù cammina in mezzo a noi come faceva in Galilea. Passa per le nostre strade, si ferma e ci guarda negli occhi, senza fretta. La sua chiamata è attraente, è affascinante. Oggi, però, l’ansia e la velocità di tanti stimoli che ci bombardano fanno sì che non ci sia spazio per quel silenzio interiore in cui si percepisce lo sguardo di Gesù e si ascolta la sua chiamata. (…)

Nel frattempo, riceverai molte proposte ben confezionate, che si presentano belle e intense, ma con il tempo ti lasceranno svuotato, stanco e solo. Non lasciare che questo ti accada, perché il turbine di questo mondo ti trascina in una corsa senza senso, senza orientamento, senza obiettivi chiari, e così molti tuoi sforzi andranno sprecati.

Cerca piuttosto quegli spazi di calma e di silenzio che ti permettano di riflettere, di pregare, di guardare meglio il mondo che ti circonda, e a quel punto, insieme a Gesù, potrai riconoscere quale è la tua vocazione in questa terra».

Da dove partire?

La parola del Papa ci suggerisce alcune domande da prendere sul serio. Domande per chi è giovane e per chi forse comincia a non esserlo più. Domande che forse vale la pena tenere presenti in ogni stagione della vita.

Conosci te stesso, al di là delle apparenze e delle tue sensazioni?

Sai cosa dà gioia al tuo cuore e che cosa lo intristisce?

Ti sei mai preso tempo, magari in silenzio o in preghiera, per capire dove va la tua vita?

Quali sono i punti fermi della tua esistenza?

Come puoi servire meglio ed essere più utile al mondo e alla Chiesa?

Per chi sei tu?

Il Signore ti domanda: «Mi vuoi come amico?»; tu cosa gli rispondi?

Chiamate speciali

Esistono anche “chiamate diverse” di speciale consacrazione: sono le vocazioni al sacerdozio o alla vita religiosa. Anche nella nostra diocesi il Signore continua a rivolgere la sua chiamata.

Il Seminario offre il tempo e lo spazio necessari a discernere questa chiamata, a crescere nell’amicizia con il Signore e così formarsi al ministero sacerdotale.

Ti invitiamo a pregare il Signore perché la chiamata che il Signore rivolge possa essere riconosciuta ed accolta. Una preghiera speciale la chiediamo, in questo giorno, per i seminaristi della nostra diocesi.

Il Seminario di Pistoia

Maximilien Baldi ha 34 anni, è nato in Francia e cresciuto in Toscana. Svolge servizio pastorale a Poggio a Caiano ed è al suo quarto anno di seminario.

Alessio Biagioni ha 39 anni ed è nato a Pistoia. Attualmente Alessio, al suo terzo anno di formazione, è alunno dell’Almo Collegio Capranica di Roma, dove frequenta la Pontificia Università Gregoriana. Svolge servizio pastorale presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma e presso la parrocchia di San Mattia Apostolo.

Andrea Torrigiani è nato a Pistoia 27 anni fa. Svolge attività pastorale presso le parrocchie di Vignole e Casini, ma anche accompagnando il vescovo nelle celebrazioni per le cresime e la visita pastorale. Questo è il suo terzo anno di seminario.

Il prossimo 30 giugno saranno ordinati sacerdoti due alunni del nostro seminario, oggi diaconi. Ti invitiamo ad accompagnarli con la preghiera in questo tempo di preparazione imminente al sacerdozio.

Alessio Bartolini (39 anni), presta il suo servizio pastorale presso la Parrocchia di Quarrata come cerimoniere vescovile e membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

Eusebiu Farcas ha 25 anni ed è nato in Romania. Attualmente svolge il suo servizio pastorale presso la parrocchia di San Francesco d’Assisi a Bonistallo.

Dallo scorso anno è stato attivato anche l’anno propedeutico, un percorso di discernimento in vista dell’ingresso in seminario strutturato a livello regionale e diocesano. Il responsabile diocesano è Padre Simone Panzeri, dei Padri di Betharram. Attualmente il corso propedeutico accoglie tre alunni.

Ti chiediamo un preghiera anche per loro.

E ora?

La comunità del Seminario ti invita ad un’esperienza di preghiera e ascolto di Dio all’aria aperta. Una camminata verso il Santuario di Valdibrana venerdì 24 maggio. Se hai voglia di condividere con noi un po’ del tuo tempo, se cerchi un po’ di silenzio e un momento diverso per rompere il ritmo della distrazione o della fatica, se hai bisogno di una sosta di preghiera o di semplice contemplazione e ascolto …ti aspettiamo!

Partiremo alle 16.45 da Piazza Oplà (Pistoia) per incamminarci a piedi verso il Santuario di Valdibrana dove alle 18.00 celebreremo insieme la santa messa. Dopo, per chi vuole, ci fermiamo a mangiare una pizza insieme al circolo. Ti aspettiamo!

Per informazioni: pistoiaseminario@gmail.com –  338 6509437 (don Ugo Feraci)

http://seminariopistoia.blogspot.com/Facebook: Seminario Di Pistoia




ASCOLTARE, DISCERNERE, VIVERE LA CHIAMATA DEL SIGNORE

Domenica 22 aprile la Chiesa celebra la 55a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

Ogni vita è una chiamata. Per tutti il Signore sogna la santità e ad essa chiama ogni uomo e ogni donna secondo una via del tutto personale che può passare per il matrimonio cristiano, la vita religiosa o il sacerdozio, così come attraverso un’attività di servizio, un lavoro svolto secondo la volontà di Dio o perfino un’esistenza segnata dalla fragilità.

Anche nella Diocesi di Pistoia, tuttavia, il Signore non si stanca di chiamare a una vita di speciale consacrazione come al ministero sacerdotale. Attualmente, infatti, la Chiesa di Pistoia conta sei seminaristi: Eusebiu Farcas, Alessio Bartolini, Maximilien Baldi, Alessio Biagioni, Andrea Torrigiani e Sandro Pacini. I seminaristi frequentano il Seminario arcivescovile di Firenze, si ritrovano ogni fine settimana a Quarrata con il rettore e svolgono un servizio pastorale in alcune parrocchie della Diocesi o in cattedrale per le celebrazioni con il vescovo.

Insieme hanno provato a riflettere sulle parole chiave indicate da Papa Francesco nel suo messaggio in occasione della Giornata di preghiera per le vocazioni 2018: «Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore».

Ascoltare Dio

Ascolto significa mettersi in silenzio, dedicare tempo al silenzio per sentire la voce di Dio e capire la chiamata che il Signore ci fa. Indaffarati e distratti come siamo se non ci fermiamo un momento in silenzio non riusciamo ad ascoltare. Mettersi in ascolto è l’occasione per accogliere Dio.

Ascoltare i fratelli

L’Ascolto di Dio e della sua Parola è fondamentale nella vita del cristiano, ma è importantissimo anche l’ascolto dei fratelli, perché l’apertura verso gli altri va di pari passo con la nostra apertura al Signore. Un ascolto discreto, attento, rispettoso della libertà dell’Altro, disponibile e non frettoloso di dare risposte.

Discernere

Il discernimento ci permette di acquisire una più profonda conoscenza di noi stessi. È un anello di congiunzione tra l’ascolto e la vocazione. Un percorso nel quale ci mettiamo alla luce dalla Parola per comprendere il disegno di Dio su di noi.

Vivere la chiamata del Signore

La vocazione nasce dalla dimensione di ascolto e dalla domanda «chi sono io?»; «a chi appartengo?». Le risposte le troviamo solo all’interno della realtà e perciò è necessario smettere di fuggire da essa e calarci nella realtà più profonda di noi stessi.

Scoprire la propria vocazione significa iniziare a leggere i segni che sono quotidianamente presenti nella nostra vita e decidere di interpretarli con Gesù. Conoscerlo e seguirlo significa accettare che Egli ha un sogno per noi, implica fidarsi della bontà di Dio e confidare nella Sua parola che dà vita. Significa assumere i suoi stessi sentimenti per scoprire che la Sua bellezza abita in noi e ci rende capaci di cose straordinarie.

Per me la vocazione è innamorarsi giorno dopo giorno di Gesù sempre di più. È anche annunciare e testimoniare agli altri l’amore di Dio per noi con l’esempio. Ma è anche un percorso di conversione, dove scopriamo di essere amati per quello che siamo.

La preghiera per le vocazioni può rivolgersi a volti e storie concreti.
Ecco quelle dei seminaristi diocesani.

Eusebiu Farcas ha 24 anni ed è nato in Romania. La sua vocazione ha origine in parrocchia, vicino all’altare dove per tanti anni ha prestato il suo servizio come chierichetto. All’età di 14 anni è entrato nel seminario minore, dove ha iniziato la formazione e la verifica della sua vocazione. Eusebio si è poi trasferito a Pistoia presso il seminario vescovile, per continuare la formazione verso il sacerdozio ministeriale. Attualmente frequenta il quinto anno di Teologia e svolge il suo servizio pastorale presso la parrocchia dell’Immacolata a Pistoia.

Alessio Bartolini ha 38 anni ed è originario della Parrocchia del Sacro Cuore di Montemurlo. Già militare nell’esercito italiano è poi passato nella Croce Rossa italiana, dove ha lavorato fino al suo ingresso in seminario. È seminarista al quinto anno di studi teologici e all’inizio di quest’anno ha ricevuto il ministero di accolito. Presta il suo servizio pastorale presso la Parrocchia di Quarrata, come cerimoniere vescovile e membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

Maximilien Baldi ha 33 anni, è nato in Francia e cresciuto in Toscana. Ha lavorato per 15 anni come imbianchino finché nel settembre del 2015 è entrato a far parte della comunità del seminario di Pistoia. Nel suo primo anno di seminario ha conseguito il diploma di Liceo Scientifico e adesso è al secondo anno del quinquennio filosofico-teologico. Svolge servizio pastorale a Poggio a Caiano.

Alessio Biagioni ha 38 anni ed è nato a Pistoia. Da sempre coltiva passione per il cinema. È stato autore e regista di numerosi cortometraggi. Dal 2004 ha esercitato la professione di avvocato. Il 26 settembre 2016 è entrato nel Seminario di Pistoia e frequenta il secondo anno della Facoltà Teologica a Firenze. Svolge attività pastorale presso le parrocchie di Vignole e Casini.

Andrea Torrigiani è nato a Pistoia 26 anni fa. Dopo la maturità ha svolto diversi lavori, anche all’estero, tra cui quello di cuoco. Svolge attività pastorale presso l’unità pastorale del Centro storico. Questo è il suo secondo anno di seminario.

Sandro Pacini è nato a Pistoia e ha 34 anni. Diplomato in chimica industriale si è poi laureato, svolgendo la professione, come tecnico radiologo. Ha una grande passione per la musica lirica. Lo scorso ottobre ha fatto ingresso nel Seminario di Pistoia. Attualmente frequenta il secondo anno del quinquennio filosofico-teologico a Firenze e svolge attività pastorale presso la parrocchia di Gello.

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