Con l’assemblea di lunedì 3 giugno si è concluso il cammino sinodale. Completate le votazioni il prossimo appuntamento sarà la chiusura solenne sabato 29 giugno in Duomo
Il lungo cammino del Sinodo diocesano è giunto al termine. Lo scorso lunedì 3 giugno, l’assemblea generale del Sinodo, convocata nell’Aula liturgica del Santuario di Valdibrana, ha ultimato la votazione delle proposizioni indicate nello Strumento di lavoro e degli emendamenti proposti. L’assise si è aperta con un momento di preghiera, il vescovo ha poi riepilogato le tappe del Sinodo diocesano ricordando la celebrazione di chiusura il prossimo 29 giugno alle 18 in Cattedrale e la promulgazione del Libro sinodale nella solennità di San Jacopo.
Dopo la pausa della cena è arrivato il momento delle votazioni. In primo luogo il vicario generale don Cristiano D’Angelo ha chiesto all’assemblea di valutare se accogliere o meno alcuni emendamenti giunti alla segreteria dopo il termine ultimo di presentazione. Con 188 voti i padri e le madri sinodali non hanno accolto tali emendamenti (27 i favorevoli all’ammissione) che saranno comunque inseriti negli atti del Sinodo senza confluire nel testo definitivo del Sinodo. In secondo luogo i sinodali sono stati chiamati a valutare altre due proposte – entrambe accolte dall’assemblea -: la prima sottoposta a una nuova votazione dopo un fraintendimento dell’assise precedente, la seconda, non confluita per errore nel testo dello Strumento di lavoro.
La votazione è poi ripresa laddove si era interrotta lo scorso 24 maggio, cioè dal capitolo 5, dedicato al ruolo della donna, riservando anche alcuni momenti più tesi e vivaci, quando in due occasioni, per un voto soltanto al di sotto del quorum, due proposizioni hanno rischiato di non essere accolte. In entrambi i casi il vescovo è intervenuto personalmente per sostenere le proposizioni consentendone l’inserimento nel testo definitivo.
Il testo dello strumento di lavoro è stato accolto quasi per intero, con qualche aggiustamento (diverse le proposte in tal senso, presentate da Alessandro Galardini e la comunità di Santomato) e aggiunte più rilevanti, specialmente nel capitolo dedicato ai giovani, in cui si è dato spazio a una maggiore attenzione e protagonismo delle realtà giovanili (proposta Agesci) e si è inteso ribadire il valore di alcune parole e atteggiamenti chiave: “ascolto, discernimento, accompagnamento”, ma anche “vocazione” e “santità” (Seminario diocesano). Altre novità sono stata le reintroduzione, nel capitolo 8, di due paragrafi centrati sull’importanza di far comprendere e promuovere il valore dell’Eucarestia e diffondere l’Adorazione eucaristica perpetua (Laura Pozzi). Un’ulteriore aggiunta, proposta da Marco Petri, ha suggerito la possibilità di affidare, per alcuni anni, a famiglie o laici la gestione di una comunità parrocchiale. Un’idea che nasce dal desiderio di trasformare un problema in un’opportunità, quella di far vedere il volto di Dio in modo diverso, attraverso la presenza di una famiglia che renda accoglienti spazi di socialità, incontro e preghiera. L’Ultimo “modo”, proposto da Andrea Mattonelli, ha inteso valorizzare il contributo di movimenti e aggregazioni laicali, perché il riconoscimento dei diversi carismi li renda sempre più parte integrante delle comunità diocesane.
Dopo la votazione delle proposizioni l’assemblea, quale ultimo atto, ha approvato per intero le proposizioni del testo di lavoro. Ratificato il testo nella sua interezza l’assemblea sarà nuovamente convocata per sabato 29 giugno, giorno in cui è prevista la chiusura ufficiale del Sinodo diocesano nella Cattedrale di San Zeno. Un giorno speciale per i sinodali, che suggelleranno con una firma la propria approvazione al documento finale, ma una data importante anche per il Vescovo Tardelli, che celebra, proprio in quel giorno, i suoi 50 anni di sacerdozio.
Ugo Feraci
(tratto da La Vita – Pistoia sette, inserto di “Avvenire”)