Un “sentiero di bambini colorati” …per ritrovare la scuola che vogliamo
Ho sorriso ieri, quando ho accolto l’invito di partecipazione all’evento, dal nome già suggestivo Il sentiero dei bambini colorati, organizzato dalla Fism provinciale con la collaborazione del CSI. Trecento bambini con le loro famiglie, provenienti dalle scuole cattoliche di tutta la nostra Diocesi (ad alcune anche da fuori diocesi) hanno attraversato il centro della nostra città per un momento di festa e di ritrovo. Alla loro vista non si poteva che allargare un sorriso nel cuore di chiunque.
Voglio porgere un vivo ringraziamento agli organizzatori, a tutti coloro che hanno dato una mano (dal servizio d’ordine alle merende, dall’animazione all’allestimento) all’ottima riuscita dell’evento.
Cosa ci univa? Che ruolo ha oggi la scuola cattolica? Come aiutarla a mantenersi o a ritrovare se stessa? Come valorizzarne le specificità e i molti punti di forza? Come sostenerne la fragilità? Domande significative che l’incontro di ieri ha in qualche modo riportato all’attenzione dell’Ufficio per la Pastorale dell’Educazione della Scuola e dell’Università e che non intendiamo eludere.
Sicuramente al centro di tutti quei passi colorati c’era un’idea forte ma non pretenziosa di scuola, di famiglia, di insegnamento. Questa idea va oggi colta di nuovo e ridetta ad alta voce, con forza. La giornata di ieri è una delle tante belle notizie che riguardano la Scuola e che rischiano di non fare rumore. I media (salvo rarissime ed isolate eccezioni) si interessano di scuola, di insegnanti, di rapporto con le famiglie solo in negativo. Voglio a questo proposito ringraziare l’emittente TVL per lo spazio dato a questo sorriso collettivo nel cuore della città.
L’importanza di quei passi non può essere trascurata: erano il suono della voglia che la scuola sia comunità educante.
Abbiamo idee precise sulla scuola, sul rapporto con gli studenti e con le loro famiglie, sul compito e i doveri degli insegnanti e dei dirigenti. È il tempo di ridirle queste idee. Con lo stile che ci ha insegnato il grande Paolo VI. “La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio.” (Ecclesiam Suam, 67)
Grazie davvero quindi agli organizzatori. E un augurio alla città: che essa riconosca il tempo in cui è stata visitata.
Edoardo Baroncelli
Direttore dell’Ufficio per la Pastorale dell’Educazione, della Scuola, dell’Università