Veglia di preghiera per i missionari martiri

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Giovedì 24 marzo presso la Parrocchia di San Biagio in Cascheri a Pistoia

In occasione della trentesima edizione della Giornata dedicata ai Missionari Martiri il Centro Missionario Diocesano ha promosso una Veglia di Preghiera presso la parrocchia di San Biagio in Cascheri. L’appuntamento è per giovedì 24 marzo 2022 alle ore 21. Presiederà la Veglia il vescovo Monsignor Tardelli.

Questa 30 edizione della Giornata intende sottolineare la “voce” dei martiri, espressione, secondo il tema quest’anno, della Voce del Verbo: «La voce dei martiri, che è Voce del Verbo, del Dio fattosi uomo per manifestare la sua vicinanza alla fragilità della vita, diventa da sempre seme, germoglio per le comunità cristiane». Questo il tema conduttore della Veglia che sarà animata da canti e preghiere.

Durante la celebrazione saranno ricordati i nomi dei martiri del 2021 e sarà letta anche una testimonianza relativa all’uccisione del giovane presbitero don Roberto Malgesini, assassinato a Como il 15 settembre del 2020 da un senzatetto con problemi psichici. Il sacerdote, 51 anni, originario della Valtellina, è stato ucciso nel centro della città, poco distante dalla parrocchia di San Rocco, di cui era collaboratore. Il ricordo di una vita spezzata come quella di don Roberto, definito dalla gente il prete degli ultimi, fa riflettere sull’impegno di tanti altri sacerdoti sparsi in varie parti del mondo che vivono la loro missione nel cuore delle periferie e che senza risparmiarsi rischiano la propria vita in mezzi ai conflitti, alla povertà, al degrado.

«Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Fides, nell’anno 2021 sono stati uccisi nel mondo 22 missionari: 13 sacerdoti, 1 religioso, 2 religiose, 6 laici. Riguardo alla ripartizione continentale, il numero più elevato si registra in Africa, dove sono stati uccisi 11 missionari (7 sacerdoti, 2 religiose, 2 laici), cui segue l’America, con 7 missionari uccisi (4 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici) quindi l’Asia, dove sono stati uccisi 3 missionari (1 sacerdote, 2 laici), e l’Europa, dove è stato ucciso 1 sacerdote. Negli ultimi anni sono l’Africa e l’America ad alternarsi al primo posto di questa tragica classifica. Dal 2000 al 2020 — secondo i dati dell’Agenzia Fides —, sono stati uccisi nel mondo 536 missionari» (Leggi qui le loro biografie)

Un elenco che non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, «ma cerca di registrare tutti i cristiani cattolici impegnati in qualche modo nell’attività pastorale, morti in modo violento, non espressamente “in odio alla fede”. Per questo si preferisce non usare il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro».

«Tutti — spiega don Timoteo Bushishi, direttore del Centro Missionario Diocesano — siamo infatti chiamati alla missione. La missione è legata al nostro battesimo: siamo battezzati e inviati. La testimonianza di ogni giorno è il nostro martirio». Un martirio che non arriva, molto spesso, all’effusione del sangue, «un martirio “bianco”, che comunque siamo chiamati a vivere per amore, nel desiderio di testimoniare il Vangelo. Da battezzati abbiamo bisogno di ricordarci che la testimonianza nasce dal nostro impegno quotidiano, dal modo in cui viviamo le nostre giornate alla luce di Dio».

«La Veglia di giovedì 24 — conclude don Bushishi — sarà anche l’occasione di pregare per la pace. Lo faremo con una bella preghiera per il mondo: “Caos nel mondo. Povertà ovunque. Divisione fra gli uomini. Guerra fra i popoli. Abbiamo voltato le spalle al tuo amore, eppure siamo costretti a confidare ancora in te. Da te viene l’aria che respiriamo. Senz’aria siamo morti, incapaci di muoverci, imputriditi. Signore, fa’ che comprendiamo il tuo amore, che restiamo in contatto con i fratelli, neri, bianchi, rossi o gialli che siano. Fa’ del mondo un cesto di colori nella tua mano possente e fa’ che in questo cesto ci sia la pace”».